Un appello rivolto ai grandi maestri della cultura, intellettuali, giornalisti

Adelio Morales Vaquez

Perché voi, grandi maestri della cultura, intellettuali, giornalisti, continuate ad alimentare, come degli ossessi, un teatrino, un “grande fratello”, un mondo dell’informazione vergognoso ed osceno? Mi riferisco proprio a voi che, pavoneggiando sugli schermi televisivi, spudoratamente, vi definite portatori della conoscenza, mentre invece, con preponderanza, seguitate a distorcere la visione mentale dell’individuo, a tal punto, da ridurre una semplice utopia il diritto alla libertà del sapere e della conoscenza.

Dalle vostre bocche, mentre dibattete quotidianamente nelle relative trasmissioni televisive, non esce una sola parola che abbia qualche relazione con ciò che la gente comune vive e conosce. Siete tedianti, ossessivamente uguali a voi stessi! Sembrate dei ricoverati che vivono la loro paranoia, rinchiusi in una gabbia di un universo concentrazionario. Avverto pure qualcosa di morto nei vostri dibattiti! Sì e così! Sembrate degli zombie, dei morti viventi insomma!

Sicuramente, questo vostro delirio, questa vostra alienazione mentale, è da attribuire interamente alla vostra smania di gloria, fino a contendervi, in un duello all'ultimo sangue, per attribuirvi gli ascolti e gli applausi, per poi beneficiare, chissà, di un premio alla carriera, o peggio ancora, attingere a una fetta di un bottino elargito dal sudore e dalla fatica della gente comune, destinato, come sempre, in forma del tutto equivoca, principalmente a chi, dall'ombra, possiede lo scettro del comando su tutto ciò che si muove nel “Mondo Civile”.



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