GEMITO PUNGENTE DALL'OBLIO 

Adelio Morales Vaquez



COMMOVENTE VERITÀ SOTTO IL VELO TORBIDO DELLA “GIUSTIZIA”

Siamo nel 1953, il contesto narrativo è relativo a un particolare periodo esistenziale della vita di Wilma Montesi, una giovane donna sognatrice ed estroversa, affascinata dal mondo stellare del cinema, la quale, per malasorte, è vittima di un crimine vergognosamente offuscato, per colpa di certe particolarità, che avrebbero rischiato di compromettere la rispettabilità di una classe dirigente politica, considerata impeccabile. Infatti, il caso è gestito come una partita di tennis da tavolo, nella quale, le due grosse fazioni politiche, PCI e DC, si rimpallano le responsabilità, nel bel mezzo di una campagna elettorale. 

La tragica vicenda rimane, per motivi elettorali incandescenti, sospesa nell'aria, prima di essere, impassibilmente, gettata nell'archivio dei casi insoluti, per così dire, nella spazzatura. 

Ora, davanti a questo scempio giornalistico, mi chiedo: una vita di una giovane donna, spudoratamente assassinata, vale meno di una campagna elettorale?  

Dopo che la fazione politica primaria raggiunge il suo scopo, alla tragica vicenda, della giovane donna, viene impressa subito un’etichetta o un timbro con su scritto “mistero”. Ovviamente è la soluzione più logica, visto che, passate le elezioni, i suddetti partiti raggiungeranno un compromesso mediatico, convergendo su un ideale comune, che li scagioni da ogni responsabilità morale.

In fondo è la vita spezzata di una comune ragazza! No? Se fosse rimasta a casa sua a fare la calza, sarebbe ancora viva. No? A chi vuoi che importi di una povera disgraziata, depravata e uccisa.

Questo è ciò che certe persone note e politicamente autorevoli affermano!

Scusate, ma davanti a ciò rimango davvero sconcertato! Non ho parole! Innanzitutto, vorrei, più che mai, puntualizzare il mio disappunto verso il cosiddetto termine “mistero”: esso, così tanto acclamato, è un termine a dir poco osceno, equivale, più che altro, a un infame alibi che adottano, come di consueto, i mass-media, dai giornali alla televisione, per coprire, per tutelare la rispettabilità e la purezza apparente di un Sistema, o meglio di certe personalità autorevoli, se non di una classe dirigente, cui sono devoti e obbligati. Credetemi! Come non esiste il crimine perfetto, così non esiste neppure il mistero! È un dato di fatto! Ripeto! Il mistero è solo un alibi mascherato dettato dall'ipocrisia! 

 

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